Leggete questo comunicato, bisognerà in questi mesi bloccare l'inceneritore. Non c'è altra soluzione.
Comunicato stampa del Comitato Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca
Recentemente molte forze politiche di
opposto segno si stanno esponendo e spendendo attivamente nel
contrastare la costruzione di impianti di incenerimento a biomassa
previsti in diverse località della Lucchesia. A Bicchio (Viareggio)
forze del centrosinistra fiancheggiano la popolazione locale
nell’opposizione alla centrale da 15000 t/anno di biomassa; a Gallicano
il centrodestra si è schierato a fianco dei Comitati nel denunciare le
gravi illegittimità inerenti il procedimento autorizzativo per
l’inceneritore a biomasse da 18000 t/anno, impianto peraltro bloccato
dal TAR che ha rilevato tali illegittimità.
Anche la Provincia di Lucca, con
l’ordine del giorno approvato all’unanimità nel Consiglio Provinciale
del I° settembre 2011, ha dichiarato di voler chiudere definitivamente
gli impianti di incenerimento sul proprio territorio. Questa levata di
scudi bipartisan contro gli impianti di incenerimento (che, in maniera
altrettanto bipartisan, certe Amministrazioni locali hanno per contro
patrocinato) sicuramente ci conforta. Tuttavia sarebbe bene che alle
parole seguissero i fatti: in questo caso la revoca delle autorizzazioni
in essere e il contestuale, concreto e immediato avvio di tutte quelle
strategie che consentano di risolvere in altro modo il problema reale e
urgente dei rifiuti urbani e industriali. Ma per ora niente di tutto
questo: le autorizzazioni concesse in maniera impropria dalla Provincia
all’impianto di Gallicano e a quello dell’Alce non sono state revocate
dall’Ente, che preferisce lasciare al TAR la decisione relativa alla
legittimità invece di attuare azioni coerenti con le scelte politiche
proclamate a parole. Riguardo alle buone pratiche alternative siamo poi
in alto mare.
L’esempio più eclatante di questo
malcostume politico per cui si predica bene e si razzola male è
l’impianto da 150.000 t/anno, il più grande dell’Italia Centrale,
progettato dall’Alce a Fornoli e autorizzato senza alcuna Valutazione di
Impatto Ambientale dalla Provincia di Lucca con il benestare improvvido
dell’Amministrazione del Comune termale di Bagni di Lucca.
Ma quello che parrebbe solo l’ennesimo
controsenso di una classe politica inadeguata un senso invece lo
potrebbe avere ed è scritto nero su bianco nel DPEF 2012 della Regione
Toscana. In questo importante Documento di programmazione economica e
finanziaria, a pag. 50, in relazione al DISTRETTO CARTARIO, si dichiara
quanto segue: “Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti occorre
favorire il corretto smaltimento degli scarti industriali delle cartiere
(scarti da pulper e fanghi industriali) individuando le più adeguate ed
efficienti tecnologie. In tal senso, tra il 2011 ed il 2012, è
necessario l’avvio, attraverso apposite intese, di un percorso teso a
mettere in condizione le aziende del distretto di realizzare gli
impianti adeguati: uno o due impianti per il trattamento termico del
pulper nella Piana di Lucca e nel distretto della Valle del Serchio;
impianti per il trattamento legato al recupero dei cicli tetrapack e
fanghi di cartiera.”
Il ruolo di inceneritore di pulper e
fanghi di cartiera per la Valle del Serchio calzerebbe a pennello
all’impianto progettato dall’Alce. E se non lì, dove?
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