L'inchiesta Mafia
Capitale fa emergere
il ruolo centrale di Riccardo Mancini, che da amministratore delegato di EUR
spa si aggiudicò nel 2011 l'appalto per il rewamping dell'inceneritore Terni
ENA, oggi di ARIA srl. L'appalto arrivò, come raccontavamo nella nostra
inchiesta L'inceneritore di ACEA: un affare bipartisan, senza indizione di gara pubblica a
seguito della recessione del precedente contratto d'appalto con un'altra
impresa di Napoli colpita nel mentre da interdittiva antimafia.
Procedimento
previsto dalla legge, ma su cui comunque sollevavamo una serie di
obiezioni, oggi ancor più corroborate dai fatti giudiziari, poiché Mancini già
nel 2012 era indagato per aver ricevuto una tangente da Finmeccanica per
un appalto di autobus per ATAC, la municipalizzata dei trasporti del
Comune di Roma. Emergeva già allora cioè, da quella che veniva chiamata dalla
stampa la Parentopoli romana, l'uso spregiudicato delle municipalizzate del
Comune di Roma per fini personali di personaggi come appunto Mancini, Panzironi
e personaggi dell'eversione nera a loro legati.
Ponevamo
inoltre il problema dell'intreccio evidente di interessi bipartisan, in
cui comparivano personaggi dell'area delle coop rosse, come Giacomo Calzolari,
presidente della società Terni scarl (che si aggiudicò appunto l'appalto), il quale venne
indagato nel 2010 con altri dirigenti della coop CMB (uno dei colossi del
settore edile) per dei lavori nel complesso ospedaliero di Ferrara.
Inoltre spiegavamo come l terzo socio, la IGM di Siracusa, fosse finito sotto
l'occhio della Commissione Parlamentare
d’inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti in quanto dal 1966 unico gestore della raccolta dei rifiuti a Siracusa. Insomma, una società consortile di gentiluomini, per essere eufemistici.
d’inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti in quanto dal 1966 unico gestore della raccolta dei rifiuti a Siracusa. Insomma, una società consortile di gentiluomini, per essere eufemistici.
Potrebbe
anche essere tutto legale, ma è certo che un appalto diretto ad una azienda
privata di un Mancini contemporaneamente manager pubblico della EUR spa,
che peraltro aveva già allora in questa veste costruito con Acea nel
2009 la società Marco Polo attiva nel settore rifiuti e la Eur Power in quello delle rinnovabili, non può
non destare perplessità.
Va aggiunto
poi che chiedemmo tramite un legale ad ACEA la documentazione relativa
alla gara d'appalto per conoscere quali fossero le altre imprese invitate a
partecipare e quali le loro offerte. La municipalizzata ci ha risposto che non
avevamo titoli per tale richiesta e che inoltre, malgrado la maggioranza
del suo pacchetto azionario sia pubblico, essa agisce secondo diritto
privato e quindi non è tenuta a concedere alcuna informazione. Sta di fatto
che, quantomeno nei personaggi coinvolti, nelle dinamiche affaristiche e nel terreno
di gioco delle municipalizzate, l'inchiesta Mafia Capitale pone un ulteriore
fardello di sospetto sulla vicenda ternana; vicenda su cui, come sempre e in
perfetto stile muro di gomma, l'amministrazione comunale non ha ovviamente preso
posizione né posto in essere alcuna verifica, in fin dei conti ACEA è socia di
ASM nel settore distribuzione.
Comitato No Inceneritori Terni
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